
Un pò di storia
Quando nonna Rosa e nonno Leonardo si incontrano, non avrebbero mai pensato che la storia della loro famiglia avrebbe avuto l’odore del pane cotto a legna e il sapore della farina, quella buona ricavata dai grani antichi.
Negli anni ’30 a Laterza, mentre il mondo combatteva la sua guerra, nonna Rosa, ogni giorno, prima del tramonto, impastava a mano farina, lievito madre e acqua, ingredienti tanto semplici, quanto preziosi che, combinati e dopo una lunga lievitazione, si trasformavano in pane.
Le grandi forme di pane che nonna Rosa portava al forno rionale, entravano in molte case e, inciso nella pasta fresca, avevano il nome del suo sposo. Una B e una L, che con la cottura si sarebbero fatte spazio tra la crosta, per rimarcare l’appartenenza a quel tempo; a quella famiglia; a quel pane buono.
Nonno Leonardo, con il suo carro da trasporto carico di tutti i prodotti laertini, aspettava che il pane di Nonna Rosa uscisse dai forni per poi avventurarsi nel viaggio che l’avrebbe portato a Bari. Il pane e i prodotti attraversavano parte della Puglia, per venire scambiati con stoffe e altri beni.
Un baratto di sensi, gusti e necessità.
La guerra finì. Il mondo cambiò. I figli crebbero e arrivarono i nipoti.
Nonna Rosa invece, continuò a conservare nelle sue mani la memoria della ricetta del pane fatto “come una volta” e Leonardo, suo nipote, ormai adolescente, decise di raccogliere l’eredità di sua nonna: fare il pane buono.
Negli anni ’70 tra pantaloni a zampa, figli dei fiori, rivoluzioni e pane sempre più industriale, Leonardo capì che per guardare al futuro, doveva tenersi stretto il passato.
Avrebbe continuato a rispettare il pane e gli ingredienti sani. Avrebbe continuato a preparare il pane come faceva nonna Rosa.
Così oggi, nelle sue Fornerie Laertine, Leonardo insieme alla sua famiglia, inforna il pane prima che il sole si svegli.
Il pane come quello preparato da nonna Rosa, buono “come una volta”.
Visione
PASSIONE, IMPEGNO, RISPETTO, DETERMINAZIONE, INNOVAZIONE.
La passione per il pane. L’impegno quotidiano. Il rispetto per il territorio. La determinazione nella ricerca di materie prime di qualità. L’innovazione applicata alla tradizione, sono la chiave per preparare un pane dalle caratteristiche uniche e che conserva il sapore di una volta.